sabato 9 agosto 2014

Giornalini scolastici e didattica dei beni culturali

I problemi della scuola  in Italia sono sempre in primo piano. Si dibatte su tutto, ma resta sempre in ombra il modo dell'insegnare, che è poi la strada concreta per raggiungere le finalità ideali di una scuola pubblica in un paese democratico.

Sembra utile mettere in rete una esperienza di otto anni, due gruppi di scuola primaria, in una realtà romana, quartiere Cinecittà Don Bosco.  I riferimenti metodologici  e ideali vanno a  Rodari, Don Milani, Bruno Ciari, Mario Lodi, Emma Castelnuovo, Lucio Lombardo  Radice.

Uno sguardo retrospettivo sul lavoro svolto dai ragazzi è possibile grazie alla continuativa realizzazione dei giornalini scolastici che ora è possibile mettere in rete.

venerdì 8 agosto 2014

Il dialetto

Se nella vita fuori dalla scuola si parla il dialetto, è necessario tenerne conto. Ed è anche utile lasciarlo entrare in classe. Penso che ogni dialetto ha una sua forza espressiva, una sua musicalità e spesso ha anche i suoi poeti. Se i ragazzi debbono scrivere una scenetta vera ricorrono spesso alle espressioni dialettali. Scrivono come si parla, istintivamente. Mi sono sempre meravigliata, da non-romana, della facilità con cui i ragazzi stessi trovano la soluzione grafica per rendere quei termini, quelle tonalità, quelle inflessioni.

mercoledì 6 agosto 2014

La lingua, la grammatica, l'ortografia

Si vede subito, credo, che i ragazzi hanno imparato a scrivere scrivendo. Poi a leggere molti libri, a commentarli. Anche a giudicare spesso criticamente i testi propri e quelli dei compagni. Ho già raccontato delle correzioni, spiegate anche in due momenti dei giornalini. (pag. 11 di Senza paura 1978 – e pag.7 del Senza paura del 30 novembre 1977).

Il coinvolgimento di tutti i genitori

Il coinvolgimento dei genitori tutti avviene il terzo anno del gemellaggio. Non avevamo più il finanziamento dei due comuni, previsto solo per due settimane di scambio, in due anni. Su proposta dei reggiani, abbiamo deciso in quinta di incontrarci a mezza strada a Firenze, tutto a nostre spese. Dell'organizzazione se ne sono occupati i reggiani, che hanno trovato un ostello molto economico e non troppo decentrato.

L’incontro con il Presidente e i giardini del Papa

In queste occasioni si verificano anche delle occasioni straordinarie.

Per i reggiani c'è stato l'eccezionale incontro al Quirinale col Presidente della Repubblica, che era Sandro Pertini. L'avevano programmato da Reggio in anticipo. Per noi romani ci fu la occasione di visitare i giardini del Papa a Castel Gandolfo. Tutto merito di suor Raffaella, sorella della maestra Gina, che aveva il potere di farci questo eccezionale regalo. Credo che le nostre due classi siano rimaste le sole ad aver goduto di tale privilegio.

L’ultima letterona e i preparativi per i ragazzi reggiani


Col gruppo classe sezione B, dalla III alla V, il coinvolgimento delle madri è stato ancora più intenso e vario proprio a causa o per merito del gemellaggio e delle settimane di scambio. Sorgevano altri problemi, oltre il giornalino diventato letterona. Aspettando i gemellati si voleva accoglierli al treno in modo festoso. Ecco la ricerca di fiori. Due mamme vanno a chiedere rami di mimosa alla caserma dell’aeroporto di Centocelle, che sta proprio qui vicino.
Ritornano sommerse di rami e di complimenti, oltreché un po' imbarazzate. Sono due bellissime signore, una biondissima e una scurissima. Hanno fatto colpo tra tutti quegli ufficiali e si sono liberate a fatica. Intanto, quasi tutte hanno fatto amicizia tra loro e hanno lavorato assieme, alternandosi a casa di una o dell'altra, per fare le bambole di pezza da regalare alle bimbe reggiane. L'hanno proposto, in aggiunta a quello che in classe si sta preparando in dono.

Roma di ieri

Quindi anche in quinta, è pubblicato un fascicolo su “Roma di ieri” con visite alle piazze più importanti: di Spagna, del Popolo, Piazza San Pietro, Piazza Pasquino e Campo dei Fiori. In questo modo si incontrano le aree di mercato, i pesi e le misure del XVII e XVIII secolo, gli antichi mestieri scomparsi o cambiati, le osterie, luoghi di alloggio e ritrovo, il Tevere con la sua navigazione e gli argini.

Roma nel Medioevo


In quarta classe si va alla ricerca di “Roma nel Medioevo” con visite alle chiese paleocristiane di San Giorgio al Velabro, Santa Maria in Cosmedin, Santi Quattro Coronati e San Clemente, con l'aggiunta di Castel Sant'Angelo, che dà modo di fare un raffronto tra questo e i castelli reggiani di Canossa e Rossena.
A pag.6 di Roma nel Medioevo c'è un dialogo registrato a San Giorgio al Velabro tra la Campitelli e i ragazzi.  E' un esempio dell'efficacia e della capacità didattica di questa operatrice verso ragazzi così piccoli, cioè di quarta elementare.

In cerca di storia


Si intensifica la conoscenza dei beni culturali e storici del territorio e della città. Le conoscenze e le esperienze trovano posto in diverse pubblicazioni speciali. In terza classe escono due fascicoli speciali. Il primo di 12 pagine, “In cerca di storia” del gennaio 1982, su luoghi importanti nel quartiere: Villa Sette Bassi, i cinque acquedotti, Villa delle Vignacce, la via Latina antica, il Monte del Grano, tutti luoghi del periodo dalle origini all'impero.

Dall’Australia a Reggio Emilia

Con un altro gruppo classe la conoscenza della città e della sua storia acquista una più vasta motivazione.  Un vero passo avanti sostanziale: si devono conquistare delle conoscenze perché si avrà l'occasione, quasi il dovere di trasmetterle a qualcun altro, che a sua volta ci ripagherà regalandoci le sue, di conoscenze.

I genitori, i colleghi e fortune varie

I genitori dei miei alunni si sono lasciati coinvolgere credo con convinzione. Già è stato citato il padre che ci comprava la carta, l'altro padre che ci faceva la lezione dall'uva al vino, il padre ingegnere che ci guidava a misurare il campo, il padre dipendente del municipio che ci metteva in contatto con gli amministratori. Col secondo gruppo mi ha incoraggiato molto un papà che noi, affettuosamente tra noi chiamavamo “il ragazzo padre”. Era rimasto solo a crescere il figlio, non sappiamo bene dove e perché la moglie se ne fosse andata. Con loro anche la nonna, volonterosa, ma molto affaticata. Questo ragazzo-padre veniva sempre agli incontri, controllava, suggeriva, sollecitava, criticava, polemizzava.  Trovava il tempo nonostante gli impegni di lavoro. Di mestiere faceva un po' di tutto, per esempio manovale o pittore di interni. Per la classe è stato di stimolo e di aiuto. Era simpatico e intelligente, oltretutto un bel ragazzo. Il figlio gli somigliava, in intelligenza, vivacità, allegria e aspetto.

mercoledì 23 luglio 2014

Il lavoro dei grandi e le esperienze di vita

Da qualche tempo si discute molto di diritto alla riservatezza, che ora  ha preso il nome di privacy.
C'è da chiedersi se sia giusto far parlare e scrivere i ragazzi sul lavoro e sulla storia dei loro genitori o nonni. E' una violazione della privacy?  Io l'ho potuto fare in un tempo in cui non c'era ancora tutta questa isteria sulla materia.  Credo anzi che poter riflettere sulle storie passate e confrontare le varie esperienze possa essere di aiuto alla consapevolezza e al confronto. Anzi, conoscersi più a fondo, credo che aiuti la nascita degli affetti, della stima e delle amicizie.
Anche in generale, nei luoghi di lavoro o nei condomini anonimi dove a mala pena ci si dà un annoiato buon giorno quando ci si scontra nell'androne o nell'ascensore, penso che  tutta questa riservatezza e privacy sia di ostacolo a sentimenti di simpatia e  impedisca la nascita di qualche forma di  solidarietà. Ne sono una prova le cronache di solitudine, le  disastrose assemblee di condominio e le rivalità e antipatie sui luoghi di lavoro. Rimpiango una breve esperienza introdotta a Roma dal sindaco Veltroni, chiamata “la festa dei vicini”. Si andava in cortile o in giardino sotto casa, con musica, rinfreschi e chiacchierate, cioè per conoscersi in allegria, in festa appunto.