Andando avanti
negli anni, in classe quinta, diventano necessarie e naturali due avventure di
approfondimento.
Il nostro sistematico lavoro di piantine sul davanzale, ci ha dato alcune sorprese. Per esempio il granoturco, o mais, credevamo morisse ad un certo punto della crescita a causa della piccolezza del vaso nel quale l'avevamo costretto. Invece, a sorpresa, piccolo com'era, ha fatto la pannocchia, proporzionata ma completa. Un inaspettato bonsai.
Dalle pagine dei
calcoli di cassa si vede che per le nostre spese raccoglievamo la carta
vecchia, giornali elenchi telefonici scaduti, pubblicità, che ammassavamo in
una delle cantine della scuola e quando era tanta, veniva col camioncino il
papà di Barbara che la commerciava e ce la pagava. Forse generosamente, credo.
Quindi è stato importante e naturale andare a scoprire la storia della carta e a vedere come si ricicla la carta. Partendo dal vivaio sperimentale dell'Ente Cellulosa a Casalotti, e concludendo con una successiva visita al Museo della carta dalle parti della via Flaminia.
Il 9 gennaio 1981, la visita al Centro sperimentale dell'Ente Cellulosa, viene descritta da Barbara, Stefania e Marina alla pag. 39, e prosegue alle seguenti 40 fino alla 46 dove è trascritta la registrazione di quanto il prof. Valenzano e il prof. Cavalcaselle ci hanno spiegato come si costruisce un bosco e come lo si difende dai nemici delle piante.
Pagg. 39, 40 e 41 del giornalino Senza paura classe V n.8 25 maggio 1981
A pagina 47 troviamo ancora le voci dei bambini e il racconto della visita al museo della carta., fino al racconto del grande impianto di recupero.
Ecco dunque spiegato perché alla pagina 50,
già pubblicata nel capitolo sui numeri e la statistica, trovi posto la indagine
sulla carta stampata (libri e giornali) nelle nostre case. Per completare la
consapevolezza sull'importanza della carta non solo come materiale commerciabile,
ma come supporto di cultura e conoscenze. Cristina, che ha diligentemente
trascritto in piccolo il grafico che in classe avevamo più in grande, vi scrive
anche una lunga e completa descrizione, basata naturalmente sulle
considerazioni fatte a voce da tutta la classe.
Motivo di conoscenza scientifico-geografica è
stata la corrispondenza con gli insegnanti di Adelaide, Australia. Il problema
delle stagioni contrapposte ha fornito grande interesse al rebus delle stagioni,
alla differenza fra emisfero settentrionale e meridionale, alla rotazione
terrestre. Nelle pagine del giornalino questi temi sono soltanto accennati
nelle lettere e nell'intervista, ma hanno avuto molto spazio e meraviglia nelle
lettere spedite e ricevute per posta aerea.
Ci si chiederà
come abbia potuto intraprendere una corrispondenza tanto difficoltosa. Credo
che dovrò parlarne in un capitoletto dove elencare tutte le fortune, piccole e
grandi, che mi hanno accompagnato nei miei anni di insegnante. E' stata una mia
cara amica, vicina di casa, che lavorava alla FILEF, che era un quasi sindacato
degli italiani lavoratori all'estero, a passarmi la richiesta di un insegnante che
desiderava un contatto con una classe italiana. Senza troppo riflettere, ho
accettato. Pensavo soltanto a lettere avanti e indietro. Invece ne è nata una
bella esperienza, stimolante emozionante e con l'esito inaspettato di un
incontro diretto. Anzi, col giovane Vincenzo Barbaro, lo scambio di esperienze
e consigli è continuato in privato anche negli anni seguenti.