Ma in fatto di
osservazioni “scientifiche”, l'avvenimento più emozionante è stato “Un topo in
cattedra”.
L'idea è partita dalla mamma di Fabrizio, rappresentante di classe, che ha proposto l'intervento di sua nipote studentessa.
Se volete farvi una idea della importanza di una simile avventura, leggete i cinque brani che hanno trovato posto nel giornalino della stessa seconda classe, numero di aprile.
Erano bambini di seconda elementare! Come è
scritto da varie parti, i testi prima della stampa venivano corretti a tu per
tu assieme all'insegnante, cioè si procedeva ad una vera e concreta lezione
privata di ortografia e di grammatica, lasciando il più possibile inalterata la
spontanea esposizione dei ragazzi. Quasi sempre la scelta dei pezzi da
pubblicare veniva concordata e proposta per alzata di mano o per dichiarazioni
spontanee, dopo lettura ad alta voce.