giovedì 3 luglio 2014

1.1.5. Il giornalino e la statistica. Quinta classe e gemellaggio

Ed eccoci in quinta. Si riflette ancora sulle assenze, riprendendo addirittura quelle degli anni precedenti. Siccome c'è stata una interessante visita all'Ente Cellulosa si fa la statistica dei libri che ci sono nelle nostre case ed anche sui giornali e periodici. Tra i commenti scritti dai ragazzi, viene pubblicato quello di Cristina, che è il più completo. Le riflessioni sulle assenze con relativa supposizione proporzionale, assumono forma di problema e sono frutto di collaborazioni e di discussione collettiva.




 

 
Ancora appassiona la questione della statura, riprendendo i dati degli ultimi tre anni. Si conclude che le femmine sono cresciute più dei maschi.

 

 
La "Letterona"
Questo è un altro gruppo. Li prendo dalla terza, eredità da un'altra insegnante. Il giornalino si chiama “Letterona”.


Avrei preferito ricominciare con una prima, ma non sempre si può scegliere. Con questa classe ho avuto la fortuna di intraprendere un gemellaggio tra Roma e Reggio Emilia, con possibilità di soggiorno di una settimana nella città della classe corrispondente. L'iniziativa era sostenuta e organizzata dai due comuni. Quasi dall'inizio dell'anno tutta l'attività didattica si è orientata a presentare ai gemellati la classe e la città.
Perciò, per raccontare la classe, accanto al testo scritto, trova posto il grafico che prende in osservazione il colore degli occhi e la lunghezza dei capelli.




Dovendo raccontare del vicino Parco degli Acquedotti, che i ragazzi reggiani avrebbero poi visitato, anche la storia con le sue date, dà l'occasione di molti calcoli matematici e di un grafico sul trascorrere dei secoli, dal 300 avanti Cristo al 538 dopo Cristo.




Sempre in funzione del gemellaggio con la classe di Reggio Emilia, i ragazzi devono presentare il quartiere, oltre che la città. Quindi calcoli e cartine del quartiere Cinecittà Don Bosco, sui chilometri quadrati, la densità della popolazione e il verde a disposizione. Qui si poneva il problema della divisione a quattro cifre, abbastanza disagevole. La concretezza del problema, anche se ipotetico e statistico, dimostrava che a volte è necessario lavorare con numeri grandi.